L a questione della viabilità in via Verdi, utilizzata da anni come scorciatoia verso il centro storico nonostante il divieto ai non residenti in vigore dal 2010, torna al centro del dibattito politico. I dati raccolti dal Comune a maggio 2025 parlano chiaro: oltre 1.000 veicoli al giorno, con il 70% che supera i 30 km/h. La giunta Marigo ha annunciato che dal 1° settembre al 31 dicembre sarà sperimentata l’inversione del senso di marcia, con entrata da via Manin/via San Gaetano e uscita verso via della Pozza, per ridurre i flussi non autorizzati. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si tratta di un passo che può essere utile ma insufficiente se viene non inserito in un piano organico. “Via Verdi va alleggerita e lo diciamo da anni - afferma il capogruppo Alex Cioni - ma questo va fatto all’interno di una visione più ampia e funzionale della viabilità di accesso al centro. Può andare la fase di sperimentazione, ma serve congiuntamente una reale alternativa per chi arriv...
72° anniversario "Eccidio di Schio"/VIDEO CERIMONIA
LA VERGOGNOSA PRESENZA IN PIAZZA DEI SOLITI CONTESTATORI DI PROFESSIONE NON HA IMPEDITO LA DEPOSIZIONE DEI FIORI ALLE EX CARCERI
Ha segnato per sempre la storia scledense e dopo 72 anni non smette ancora di far parlare di sé e di dividere la città in fazioni opposte.
L’Eccidio di Schio, l’Eccidio per eccellenza con la ‘E’ maiuscola, l’uccisione senza processo di 54 civili nelle carceri di Schio (ora biblioteca civica) nella notte tra il 6 ed il 7 luglio 1945 per mano di un commando di partigiani, nonostante gli sforzi delle amministrazioni che si sono succedute in questi anni non ha forse ancora trovato la ‘pacificazione’ tanto agognata da vittime e carnefici. Ad aver gettato benzina sul fuoco l’ancora recente ‘caso Teppa’, il partigiano Valentino Bortoloso condannato tra gli autori del massacro ma insignito della medaglia al valore partigiano nell’aprile 2016.
Duecento poliziotti hanno presieduto piazza Alessandro Rossi nel timore, tra gli altri, di qualche scontro tra i manifestanti del centro sociale Arcadia e gli associati del ‘Comitato 7 luglio’ guidati Alex Cioni, che ogni anno deposita una corona di fiori davanti al portone di via Baratto.
Lo stesso sindaco di Schio Valter Orsi è stato duramente contestato dai manifestanti dei centri sociali che hanno gridato a più riprese insulti contro il primo cittadino, dopo la conclusione della cerimonia religiosa che si è svolta alle 19 nel Duomo di Schio, a commemorazione delle vittime della strage, celebrata per la prima volta dal vescovo Beniamino Pizziol.
La messa è stata presieduta da numerosi amministrazioni locali, dalle associazioni partigiane locali (Anpi e Avl) e dal comitato dei ‘Familiari vittime dell’Eccidio di Schio’, e quest’anno anche da tutti i presenti del ‘Comitato 7 luglio’, che lo scorso anno invece avevano preferito rimanere fuori in piazza.
‘Noi abbiamo voluto – ha detto a conclusione della cerimonia Alex Cioni – mantenere volutamente un basso profilo, per evitare le polemiche inutili. Ma vedendo le contestazioni che ci sono state in piazza, non so quanto sia veramente desiderata questa pacificazione. Noi abbiamo evitato qualsiasi provocazione, perché non eravamo lì per creare disordini ma solo per ricordare le vittime della strage depositando un mazzo di fiori, e per chiedere al sindaco di deporre una lapide in via Baratto che ricordi una volta per tutte chi sono gli esecutori materiali della strage’. fonte: http://www.altovicentinonline.it/