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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

5 giorni di carcere e 1310 euro per striscione contro i "profughi"/video


IL COMITATO PRIMANOI, UNA PALESE QUANTO MALDESTRA INTIMIDAZIONE DELLO STATO/VIDEO

Nei giorni scorsi il tribunale di Vicenza ha emesso un decreto penale di condanna al portavoce del comitato di cittadini PrimaNoi per aver promosso una manifestazione senza averlo comunicato all'Autorità di pubblica sicurezza. I fatti risalgono al 17 luglio scorso quando alcuni rappresentanti del comitato affissero sulle vetrate dell'hotel Eden di Schio uno striscione e dei cartelloni per esprimere il proprio dissenso verso l'annunciato arrivo di un nutrito numero di richiedenti asilo. 
Secondo il direttivo di PrimaNoi, la denuncia partita dagli uffici della Digos e la relativa condanna del tribunale vicentino, "rappresentano in maniera inequivocabile un maldestro tentativo di intimidire l'attività" del gruppo di cittadini. 
A leggere l'art. 18 del Tulps, il blitz messo in scena dagli attivisti di PrimaNoi non si può considerare una manifestazione senza preavviso, essendo stato promosso in un'area privata con la sola affissione di striscioni e per una durata di pochi minuti.
Il diretto interessato del decreto penale di condanna non fa una piega, spiegando che una volta visionate tutte le carte sarà, con ogni probabilità, presentata opposizione in tribunale. 
"Prescindendo dall'aspetto giuridico, siamo dinnanzi ad un abuso da parte di alcuni funzionari di polizia che con questa denuncia evidenziano logiche più politiche che di pubblica sicurezza" -spiega Alex Cioni. E ancora: "Mentre certi funzionari attuano incautamente una caccia alle streghe, i confini italiani sono un colabrodo e ci ritroviamo con decine di migliaia di falsi profughi che bivaccano nelle nostre città di cui molti già attivi nella rete della criminalità comune, mentre altri potrebbero essere elementi connessi al terrorismo di matrice jihadista. Non è la prima volta e non sarà l'ultima -chiosa il portavoce di PrimaNoi- ma è vergognoso che lo Stato arrivi a mostrare i muscoli con chi agisce in piena ed assoluta trasparenza. Comunque questo provvedimento non ci impedirà di proseguire nelle nostre attività di sensibilizzazione pubblica nel contrasto alle politiche immigrazioniste e il relativo affare milionario che ci gira attorno".

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