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Schio – Via Verdi, Fratelli d’Italia: Va bene la sperimentazione, ma serve una regia complessiva. La nostra proposta: via Manin come accesso regolato da sud

L a questione della viabilità in via Verdi, utilizzata da anni come scorciatoia verso il centro storico nonostante il divieto ai non residenti in vigore dal 2010, torna al centro del dibattito politico.  I dati raccolti dal Comune a maggio 2025 parlano chiaro: oltre 1.000 veicoli al giorno, con il 70% che supera i 30 km/h. La giunta Marigo ha annunciato che dal 1° settembre al 31 dicembre sarà sperimentata l’inversione del senso di marcia, con entrata da via Manin/via San Gaetano e uscita verso via della Pozza, per ridurre i flussi non autorizzati. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si tratta di un passo che può essere utile ma insufficiente se viene non inserito in un piano organico. “Via Verdi va alleggerita e lo diciamo da anni - afferma il capogruppo Alex Cioni - ma questo va fatto all’interno di una visione più ampia e funzionale della viabilità di accesso al centro. Può andare la fase di sperimentazione, ma serve congiuntamente una reale alternativa per chi arriv...

80° eccidio di Schio, Fratelli d'Italia: “Un silenzio istituzionale inaccettabile. Il Comune rifiuta il confronto e asseconda l'estremismo dell'ANPI”

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia interviene con fermezza sulla totale assenza di risposta da parte del sindaco Cristina Marigo e della Giunta alle proposte protocollate il 22 maggio, riguardanti le iniziative per l’80° anniversario dell’eccidio delle carceri mandamentali. 
Un silenzio che, a giudizio dei consiglieri, rappresenta una chiusura politica e culturale grave e ingiustificabile.

“A distanza di un mese – dichiara il capogruppo Alex Cioni – non abbiamo ricevuto nemmeno un cenno di riscontro. Non è questione di polemica, ma di rispetto istituzionale. Il sindaco Marigo, già in evidente difficoltà nella guida della città, avrebbe potuto almeno dimostrare un minimo di correttezza nei rapporti tra forze politiche. Qui non si parla solo di stile personale, ma di educazione istituzionale, che è un dovere verso i rappresentanti eletti e la cittadinanza. Se servisse – aggiunge Cioni con ironia – potrebbe iniziare consultando un buon manuale sul galateo democratico”.
“Non posso che constatare ancora una volta – prosegue il consigliere Gianmario Munari – l’inadeguatezza di questa amministrazione, che su un tema tanto delicato come la memoria pubblica preferisce il silenzio, evitando ogni confronto e rifugiandosi in posizioni ambigue. È un atteggiamento che rivela debolezza, non certo responsabilità politica”.

Per queste ragioni, Fratelli d’Italia ha presentato una mozione (clicca qui) che sarà discussa nel Consiglio comunale del 30 giugno e 2 luglio. Attraverso questo atto formale, le proposte già avanzate vengono rilanciate in sede istituzionale, chiedendo al Sindaco di chiarire in aula le motivazioni che hanno portato al loro rigetto e di riferire puntualmente sugli esiti degli incontri avuti con le parti interessate – ANPI, AVL e familiari delle vittime – in merito all’organizzazione delle celebrazioni per l’80° anniversario dell’eccidio.


Nel testo è inoltre contenuta una richiesta formale alle autorità competenti: vietare ogni tipo di manifestazione politica o di protesta il 7 luglio in Piazza Alessandro Rossi e nei pressi del Duomo, per evitare che si ripetano episodi come quelli del 2020, quando si verificarono scontri tra esponenti dei centri sociali, dell’ANPI e le forze dell’ordine chiamate a presidiare il centro cittadino.
"A ottant’anni dai fatti – conclude Cioni – la memoria storica non può più essere ostaggio di schemi ideologici funzionali a interessi di parte. È tempo di compiere un vero salto di maturità politica e civile, storicizzando quegli eventi nel rispetto di tutte le vittime, senza distinzioni pregiudiziali o appartenenze politiche. Solo così si potrà costruire una concordia autentica e una pacificazione reale, che oggi restano purtroppo solo formali, condizionate dai chi continua a esercitare un controllo ideologico sul vicende belliche e della guerra civile, trasformando la Resistenza in un dogma intoccabile".

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