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Schio – Via Verdi, Fratelli d’Italia: Va bene la sperimentazione, ma serve una regia complessiva. La nostra proposta: via Manin come accesso regolato da sud

L a questione della viabilità in via Verdi, utilizzata da anni come scorciatoia verso il centro storico nonostante il divieto ai non residenti in vigore dal 2010, torna al centro del dibattito politico.  I dati raccolti dal Comune a maggio 2025 parlano chiaro: oltre 1.000 veicoli al giorno, con il 70% che supera i 30 km/h. La giunta Marigo ha annunciato che dal 1° settembre al 31 dicembre sarà sperimentata l’inversione del senso di marcia, con entrata da via Manin/via San Gaetano e uscita verso via della Pozza, per ridurre i flussi non autorizzati. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si tratta di un passo che può essere utile ma insufficiente se viene non inserito in un piano organico. “Via Verdi va alleggerita e lo diciamo da anni - afferma il capogruppo Alex Cioni - ma questo va fatto all’interno di una visione più ampia e funzionale della viabilità di accesso al centro. Può andare la fase di sperimentazione, ma serve congiuntamente una reale alternativa per chi arriv...

Eccidio di Schio. Marigo parla di dialogo, ma impone confini alla memoria. Chi decide cosa si può ricordare?


Le parole del sindaco Cristina Marigo sul Patto di Concordia Civica rivelano una contraddizione profonda e inaccettabile.
Nel solco del doppiopesismo ipocrita già visto con il suo predecessore, da un lato parla di dialogo e auspica unità. Dall’altro, afferma che chi “non ha nulla a che fare con il significato profondo della giornata” dovrebbe restare a casa.
Ma chi decide quale sia questo “significato profondo”? Il sindaco? L’ANPI? Una parte politica? È questo il concetto di concordia che si vorrebbe rilanciare?
L’eccidio delle carceri di Schio del 6-7 luglio 1945 non è un dettaglio né una semplice ferita: è una strage. Un crimine a guerra finita, come tanti altri compiuti da partigiani comunisti ben oltre la conclusione del conflitto.
Finché ci sarà chi, come il sindaco Marigo, continua a usare formule neutre per edulcorare la realtà, senza mai assumersi il coraggio di nominare responsabilità storiche, ogni patto resterà carta vuota e retorica sterile.
È grave che la massima rappresentante istituzionale della città mantenga un atteggiamento passivo di fronte a chi pretende il monopolio della memoria, stabilendo chi ha diritto di ricordare e chi deve tacere.
Questo non è equilibrio, è ipocrisia. Non è memoria condivisa, è narrazione di parte.
Chi, come noi, chiede una vera pacificazione nel rispetto della memoria di tutte le vittime, non sarà certo messo a tacere da chi recita a pappagallo un copione ideologico, già logoro.
La concordia nasce dal coraggio e dalla verità, non dall’ipocrisia del politicamente corretto.
E chi oggi si rifugia nell’ambiguità istituzionale, legittimando i seminatori di odio, farebbe bene ad abbandonare certi toni da maestrina morale. Perché la storia, se la si vuole davvero condividere, non può più essere raccontata a senso unico.

Alex Cioni
Capogruppo a Palazzo Garbin 
Dirigente provinciale



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