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Schio – Via Verdi, Fratelli d’Italia: Va bene la sperimentazione, ma serve una regia complessiva. La nostra proposta: via Manin come accesso regolato da sud

L a questione della viabilità in via Verdi, utilizzata da anni come scorciatoia verso il centro storico nonostante il divieto ai non residenti in vigore dal 2010, torna al centro del dibattito politico.  I dati raccolti dal Comune a maggio 2025 parlano chiaro: oltre 1.000 veicoli al giorno, con il 70% che supera i 30 km/h. La giunta Marigo ha annunciato che dal 1° settembre al 31 dicembre sarà sperimentata l’inversione del senso di marcia, con entrata da via Manin/via San Gaetano e uscita verso via della Pozza, per ridurre i flussi non autorizzati. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si tratta di un passo che può essere utile ma insufficiente se viene non inserito in un piano organico. “Via Verdi va alleggerita e lo diciamo da anni - afferma il capogruppo Alex Cioni - ma questo va fatto all’interno di una visione più ampia e funzionale della viabilità di accesso al centro. Può andare la fase di sperimentazione, ma serve congiuntamente una reale alternativa per chi arriv...

Le chiacchiere stanno a zero, Joe Formaggio la trottola


ELEZIONI REGIONALI VENETO 2015, IL SINDACO CON IL FUCILE NON SA CON CHI CANDIDARSI

Dice di trattare. Ma stiamo scherzando? Si iscrive a Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale dopo le elezioni europee del 2015, da li a pochi mesi entra nel direttivo provinciale del partito. 

In vista delle elezioni provinciali tenta di portare il partito in alleanza nel calderone a sostegno di Achille Variati del Pd. 

Dal soggetto vengo accusato di essere un estremista per aver promosso l'iniziativa al Campiello a Vicenza contro la legge Merlin e la successiva mobilitazione contro Mare nostrum e i sedicenti profughi. 
Poi scoppia il caso del benzinaio Stacchio e con freddo cinismo si reinventa cavalcando l'onda mediatica del "sindaco col fucile". Tant'è che lo stesso Stacchio non mancherà successivamente di prenderne le distanze. 
Non contento cavalca un problema reale come quello degli ‪zingari‬ ma allo scopo di rilanciarsi nel circo mediatico per trattare la sua candidatura alle regionali. Non prima però di aver scaricato Fratelli d'Italia per la più appetibile e competitiva lista Zaia divenendo in un colpo solo fans sfegatato di Salvini e riconvertito leghista, tanto da aver stampato i santini elettorali con logo, faccione e indicazione di voto pro lista Zaia. 
Scaricato in exstremis dai leghisti (almeno loro un minimo sindacale di rispetto per la propria gente ce l'hanno), circolano indiscrezioni di una nuova trattativa con FdI-An. 
Questi sono i fatti. Mi e vi pongo quindi una domanda: ci si può fidare di un soggetto del genere? Uno che salta con disinvoltura da una parte all'altra solo per soddisfare - è evidente- mire personali, può meritare un posto in lista?
Ammesso ma non concesso che porti voti in termini di preferenze, non sarebbe il caso anche di ragionare sulla opportunità di valutare tutto e tutti solo col metro di misura del consenso? 
Il consenso è alla base per raggiungere le mete del governo utile per concretizzare le proprie idee, ma a mio parere per essere un consenso che veramente produca effetti virtuosi deve essere associato dalla onestà e dalla coerenza e altresì dal metodo che si persegue per giungere al benedetto consenso. 
Altrimenti è inutile che ci lamentiamo di una politica distante dai cittadini se poi pur di avere un pugno di voti in più si tratta con gli opportunisti e i saltimbanchi.

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