In pensione a 67 anni, lo dice l'Istat

QUANDO IL DIRITTO ALLA PENSIONE DIVENTA UNA CHIMERA. MA LA POLITICA TACE E IL POPOLO SUBISCE SUPINAMENTE                 di Alex CIONI
 
Lo ha sentenziato l'Istat: dal 2019 si va in pensione a 67 anni visto che aumenta, dicono, l'aspettativa di vita (sul come stendiamo un velo pietoso). 
Dopo decenni di ladrocini e di pensioni baby, comprendo che non sia sostenibile andare in pensione avendo mediamente più di venticinque anni di vita davanti a sé, ma tutto questo progresso, tutta questa teconologia, tutto questo capitalismo e mercatismo che ci doveva far vivere meglio e più serenemante, non vi pare una sonora presa per il culo?. Non entro nel merito del fatto che già ora ci dicono che chi attualmente ha dai trenta ai quarant'anni (senza parlare dei più giovani), avrà mediamente un assegno da fame. Della serie, vado in pensione con un piede nella fossa senza nemmeno la soddisfazione di spendere i soldi guadagnati in una vita di lavoro. 
In altri tempi tutto questo sarebbe stato sufficiente per scatenare la bagarre politica e sociale, oggi invece siamo assueffati al male stravaccatti nel divano davanti al Grande Fratello vip. Nella migliore delle ipotesi la gente si mobilita per difendere i cosidetti diritti degli animali. Facciamo un pochino schifo o esagero?

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