Passa ai contenuti principali

Articolo più recente

Schio – Via Verdi, Fratelli d’Italia: Va bene la sperimentazione, ma serve una regia complessiva. La nostra proposta: via Manin come accesso regolato da sud

L a questione della viabilità in via Verdi, utilizzata da anni come scorciatoia verso il centro storico nonostante il divieto ai non residenti in vigore dal 2010, torna al centro del dibattito politico.  I dati raccolti dal Comune a maggio 2025 parlano chiaro: oltre 1.000 veicoli al giorno, con il 70% che supera i 30 km/h. La giunta Marigo ha annunciato che dal 1° settembre al 31 dicembre sarà sperimentata l’inversione del senso di marcia, con entrata da via Manin/via San Gaetano e uscita verso via della Pozza, per ridurre i flussi non autorizzati. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si tratta di un passo che può essere utile ma insufficiente se viene non inserito in un piano organico. “Via Verdi va alleggerita e lo diciamo da anni - afferma il capogruppo Alex Cioni - ma questo va fatto all’interno di una visione più ampia e funzionale della viabilità di accesso al centro. Può andare la fase di sperimentazione, ma serve congiuntamente una reale alternativa per chi arriv...

Integralismo e arruolamento: se il vicino di casa è dell'Isis

* * * * * *
Ricordiamoci che il nord est è già stato terreno di inchieste sui cosiddetti "foreign fighters", immigrati o cittadini europei reclutati per combattere in Siria per conto dei jihadisti dello Stato islamico. 
Il Veneto si scopre altresì come zona di passaggio dei terroristi islamici attraverso la fitta rete di centri culturali islamici presenti nel territorio, molti dei quali fuori dal controllo delle Forze dell'Ordine quindi senza possibilità di sapere se tra queste comunità ci siano elementi pericolosi e contigui alle organizzazioni terroristiche. Di certo c'è che non bisogna criminalizzare tutto il mondo mussulmano se non si vuole regalare simpatizzanti alle frange estreme e integraliste ma è altresì importante porre delle condizioni culturali a queste comunità che rappresentano spesso delle isole extraterritoriali all'interno dello Stato italiano. 
La libertà di professare il proprio credo religioso è un principio sacrosanto ma non può essere un dogma se in pericolo c'è la nostra sicurezza. Nel frattempo, se l'Italia avesse costruito rafforzando il suo ruolo nel Mediterraneo che, tra le altre cose gli spetterebbe di diritto, i regimi laici, sociali e nazionali arabi avrebbero potuto avere sorti diverse da quelle che hanno avuto.

Oggi paghiamo scelte errate dell'Occidente, così come fu sbagliato assecondare le mire indipendentiste del Kossovo, Stato narcotrafficante e crocevia del più pericoloso integralismo islamico. Crocevia che rappresenta uno degli avamposti verso l’Occidente e si basano su rapporti commerciali – leciti ed illeciti. Tra coloro che le compongono, ruolo preminente hanno i combattenti musulmani che hanno servito nei conflitti balcanici degli anni'90. Ogni ex combattente è potenzialmente un terrorista pronto a portare la propria azione nel cuore dell’Europa. Tra i numerosi fondamentalisti islamici stranieri che abitano la regione si annidano anche i cosiddetti dormienti, impegnati in attività diverse, ma pronti a riprendere le armi. Anche i civili sono spesso coinvolti. Molte Ong islamiche, sotto la falsa copertura di organizzazioni umanitarie, posso nascondere ben altri interessi. Insomma, come diciamo a Vicenza a sémo in man dela poja!.


Articoli più letto dell'ultimo mese