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Schio – Via Verdi, Fratelli d’Italia: Va bene la sperimentazione, ma serve una regia complessiva. La nostra proposta: via Manin come accesso regolato da sud

L a questione della viabilità in via Verdi, utilizzata da anni come scorciatoia verso il centro storico nonostante il divieto ai non residenti in vigore dal 2010, torna al centro del dibattito politico.  I dati raccolti dal Comune a maggio 2025 parlano chiaro: oltre 1.000 veicoli al giorno, con il 70% che supera i 30 km/h. La giunta Marigo ha annunciato che dal 1° settembre al 31 dicembre sarà sperimentata l’inversione del senso di marcia, con entrata da via Manin/via San Gaetano e uscita verso via della Pozza, per ridurre i flussi non autorizzati. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si tratta di un passo che può essere utile ma insufficiente se viene non inserito in un piano organico. “Via Verdi va alleggerita e lo diciamo da anni - afferma il capogruppo Alex Cioni - ma questo va fatto all’interno di una visione più ampia e funzionale della viabilità di accesso al centro. Può andare la fase di sperimentazione, ma serve congiuntamente una reale alternativa per chi arriv...

Pirelli cinese, Pininfarina indiana.


REQUIEM PER L'INDUSTRIA NAZIONALE

Ma che bello! Gli investitori stranieri si comprano l’Italia a prezzi da saldo e gli opinionisti di servizio esultano. In base al concetto che non ha importanza il passaporto del padrone. Basta che il brand sia italiano. E allora magari chiamiamolo marchio e non brand.
Così Pirelli e’ diventata cinese, Pininfarina diventerà indiana, i treni son diventati prima francesi e, quelli rimasti, giapponesi. E le acciaierie divise tra Nord Africa e India, i cinesi nelle banche e nelle finanziarie pubbliche, i francesi nell’alimentare e nell’energia, proprio come gli spagnoli. E poi moda, telefonia, aerospazio. Che bello, che bello!

Si entusiasmano, i servi. Perché è un esempio fantastico di globalizzazione. E cosa c’è di male se la Cina, in cambio, pretende che i suoi sempre più numerosi connazionali in Italia siano liberi di evadere le tasse, di sfruttare la manodopera, di non rispettare le regole di igiene nei locali, di vendere prodotti pericolosi? Loro comprano le aziende, fanno felici i servi del burattino, qualcosa in cambio dovranno pure avere.

Come devono avere qualcosa in cambio gli americani che controllano tante aziende meccaniche, i tedeschi che hanno catene distributive. Tutti devono avere qualcosa in cambio, tranne i sudditi italiani. I padroni, invece,qualcosa ce l’hanno: i soldi incassati per vendere al primo straniero che mette sul tavolo un mucchietto di denaro. Mica e’ colpa loro se gli italiani non comprano. Taccagni quando si tratta di investire, inesistenti quando si deve comperare, prontissimi a vendere.
Ed allora è inevitabile che tra le troppe riforme promesse dal burattino non ci sia quella dei trasporti. Non ci sia quella della logistica. Non ci sia quella della catena distributiva. 
I compratori stranieri non vogliono. Non vogliono alternative a vantaggio dei piccoli produttori e dei consumatori. Vogliono che i Tir dei mega gruppi stranieri, con autisti stranieri, possano viaggiare senza prolemi e senza controlli. Vogliono strangolare i piccoli agricoltori, i piccoli artigiani. Ma gli opinionisti festeggiano perché non è importante il passaporto. Persino Prodi si è accorto che la politica industriale dell’Italia viene decisa a Pechino. 
Ma per gli opinionisti di servizio anche questo e’ motivo per festeggiare.

Augusto Grandi

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